Come realizziamo le nostre scale

realizziamo le nostre scale con cura e precisione anche per clienti e collocazioni molto distanti dalla nostra sede Qui vi spieghiamo come.

Si comincia con una richiesta di informazioni inviata in genere via mail da qualunque parte d’Italia o d’Europa. Dopo un primo contatto, uno schizzo o un disegni tecnico con le misure di ingombro degli ambienti in cui sarà inserita la scala è tutto quel che serve per cominciare ad approssimare un preventivo:

Qualche foto dello spazio in cui andrà collocata la scala aiuta anche molto:

A questo punto possiamo elaborare uno schizzo 2D che evidenzi gli elementi della scala, la posizione possibile deligradini di ingresso e di uscità e degli eventuali elementi accessòri: in questo caso, un ballatoio in uscita.

Approvato il progetto preliminare, si passa alla progettazione 3D in scala precisa, evidenziando tutti i particolari costruttivi. staffe di fissaggio, agganci tra i vari pezzi, finitura della scala (tipo di corrimano e di colonnine), Quindi si sottopone il disegno al cliente per verifica e controllo delle misure.

Se il disegno è approvato, si passa alla realizzazione in officina, preassemblando accuratamente tutti i componenti della scala.

Anche in questa fase inviamo foto via mail al cliente perchè possa seguire ed approvare il processo produttivo. in questa fase è ancora possibile apportare modifiche, se ritenuto necessario:

Completato il lavoro, passiamo alla zincatura e verniciatura, se richieste, e quindi all’imballaggio ed alla spedizione a mezzo corriere all’indirizzo richiesto.

Grazie al continuo scambio di informazioni durante il processo di progettazione e realizzazione ed alle dettagliatissime istruzioni presenti sul nostro sito, i nostri clienti sanno perfettamente cosa fare per installare correttamente la scala. la posa in opera, con un po’ di buona volontà e qualche attrezzo, può essere eseguita anche da personale non specializzato.

E questo è il risultato finale:

La posa in opera è andata in porto perfettamente e senza problemi. basta saper comunicare con pazienza.

Grazie per l’attenzione

Bistecche: la giusta cottura a portata di mano…

Avete mai avuto il problema di capire se la bistecca che state cuocendo è arrivata al punto di cottura desiderato?

Vi è mai capitato di toglierla dalla bistecchiera, o dalla griglia del barbecue, iniziare a tagliarla e scoprire che è troppo cruda o, peggio, troppo cotta?

Si, eh…?

Ci sono vari metodi per valutare il  grado di cottura, il più comune dei quali è il tempo di cottura, per lo più determinato dall’esperienza; il problema è che il tempo di cottura può variare notevolmente in ragione della qualità e dello spessore del taglio di carne, della temperatura della piastra o delle braci, della distanza della griglia di cottura dalla brace, etc.

Un altro metodo è l’utilizzo di un termometro da carne. Esistono delle tabelle che suggeriscono il grado di cottura della carne a seconda della temperatura rilevata al suo interno. Il problema è che per misurare la temperatura interna bisogna sforacchiare la carne con la punta del termometro, provocando la fuoriuscita di succhi che sarebbe molto meglio restassero al suo interno.

Termometro da carne
Iermometro da carne con scala graduata che indica il grado di cottura.

E dunque…?

Dunque oggi vi suggeriamo un metodo del tutto empirico, ma ragionevolmente affidabile, per valutare il grado di “finitura” della carne che state cuocendo senza usare altro che le vostre stesse mani.

Il principio è che la carne, ma mano che cuoce, indurisce.

Facciamo un esperimento.

Lasciando una mano aperta e morbida, poniamo l’indice dell’altra mano sul rilievo carnoso che si trova alla base del pollice sul lato palmare (per gli appassionati di nomenclatura e terminologia, quel rilievo carnoso si chiama “eminenza tenar”), come in foto 1, qui appresso:

test cottura, crudo
Figura 1, mano aperta, carne cruda

La resistenza che sentite premendo è quella della carne cruda,  come nella foto appresso:

carne cruda
Carne cruda

Adesso, sempre tenendo premuto l’indice sull’eminenza tenar, provate a congiungere successivamente con la punta del pollice la punta delle altre dita in successione: indice, medio, anulare, mignolo.

Noterete senz’altro che il rilievo carnoso si indurisce progressivamente con lo scorrere delle dita: l’indurimento è minimo con l’indice, massimo con il mignolo.

Ad ognuno di questi gradi di durezza corrisponde un grado di cottura della carne. Non avrete che da paragonare la durezza della vostra bistecca, premendola leggermente, con la durezza dell’eminenza tenar per sapere a qual punto di cottura siete arrivati.

Cominciamo con pollice ed indice: Bistecca al sangue.

test cottura: al sancgue
Figura 2, pollice ed indice: carne al sangue

Bistecca "al sangue"
Bistecca “al sangue”

Pollice e medio: bistecca media, il “medium rare” degli americani, in genere considerato il punto di cottura perfetto per una bella bistecca.

test cottura. media
Figura 3, pollice e medio: carne a cottura media

Cottura media
Cottura media

Pollice ed anulare, bistecca “cotta”. C’è sempre qualcuno tra gli ospiti che la vuole cotta, purtroppo.

test cottura,cotta
Figura 4, pollice ed anulare, carne cotta

Bistecca cotta...
Bistecca cotta…

Pollice e mignolo, bistecca ben cotta… ma a chi ama la carne così, dovreste consigliare un pollo alla diavola.

test cottura, ben cotta
Figura 5, pollice e mignolo, carne ben cotta

Carne ben cotta. Non è più una bistecca.
Carne ben cotta. Non è più una bistecca.

Ah, un’ultima cosa: non abbiate timore di toccare la carne, una pressione leggera e veloce vi dirà tutto quello che dovete sapere senza farvi rischiare un’ustione. Sempre facendo attenzione.

Alla prossima.

Conto Termico 2.0: online il catalogo degli apparecchi domestici | QualEnergia.it

Da oggi 31 maggio, con l’entrata in vigore del DM 16 febbraio 2016, sul cosiddetto Conto Termico 2.0, il GSE mette a disposizione degli utenti il “Catalogo degli apparecchi domestici”, che semplifica la procedura di accesso agli incentivi per l’installazione di apparecchi, macchine e sistemi per la produzione di energia termica (in allegato in

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Le bistecchiere in ghisa

Le bistecchiere in ghisa sono un eccellente sostituto dei barbecue a legna o carbonella nelle piccole cucine, ovvero dove non sia possibile installare una cappa in grado di evacuare i fumi di combustione della legna.

Smaltate si puliscono facilmente e sono ragionevolmente antiaderenti.

Ne esistono versioni rigate, per la raccolta dei grassi, ovvero lisce, per la cottura di carni magre (pollo, hanburgher) o per i formaggi.

Le bistecchiere su Ferro & Fuoco

Stufe a pellet: quando l’IVA è al 10%. Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate | QualEnergia.it

La stufa a pellet gode dell’IVA agevolata al 10% solo quando è utilizzata per riscaldare il liquido che alimenta il sistema di riscaldamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria, oppure, come parte della prestazione di servizi, se installata nell’ambito di una ristrutturazione.Il chiarimento arriva dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di rispost

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Il caminetto Franklin

Forse ne avete sentito parlare, l’avete visto da qualche parte o addirittura ne possedete uno. Non è difficile: il caminetto Franklin è probabilmente il primo e più antico caminetto prefabbricato della storia, e l’unico che abbia retto la sfida di oltre due secoli di progresso tecnologico e venga prodotto ancora oggi senza nessuna sostanziale modifica rispetto al progetto originale.

Il suo inventore è Benjamin Franklin, nativo colono americano,  uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America. Il suo caminetto divenne cosi famoso che ancora oggi la Godin, la più antica fonderia europea che sia ancora in attività (fu fondata negli anni ’40 dell’ottocento, all’alba della rivoluzione siderurgica), ne produce un modello chiamato, come all’origine, “Le Colonial”.

Caminetto Franklin Le Colonial della Godin
Le Colonial della Godin

Di seguito qualche cenno su Benjamin Franklin e la sua invenzione:

Leggi tutto “Il caminetto Franklin”

L’attesa è finita. Ecco la nuova TE 60

Uno dei motivi del successo delle stufe a pellet rispetto a quelle a legna è la comodità di utilizzo: il dosaggio automatico del combustibile nel focolare e la lunga autonomia assicurata  dal suo serbatoio, che riduce il carico di lavoro dell’utilizzatore.

Con la stufa modello TE 60 Rizzoli ha compiuto un passo importante verso l’automazione delle stufe a legna, creando una stufa dotata di un serbatoio di ciocchi in grado di dosare autonomamente la carica nella camera di combustione, assicurando una lunga autonomia insieme ad un’alta efficienza, con un combustibile che, vale la pena ricordarlo, è di gran lunga più economico del pellet.

Date un’occhiata:

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Nuovo Conto Termico 2016: la guida definitiva per i professionisti

Tutte le novità introdotte dal nuovo Conto Termico 2016, tipologie di interventi incentivabili, come calcolare gli incentivi e come inviare le richieste.

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7 Buoni motivi per cui dovreste avere una padella in ghisa

Una sola pentola con cui cucinare quasi qualunque cosa senza che sia possibile rovinarla in alcun modo, che non richieda praticamente manutenzione e che duri per sempre. Sembra un portento uscito dalla borsa di Mary Poppins: e invece no, è solo una padella in ghisa.
Ecco sette buoni motivi per cui non dovreste rinunciare ad averla: Leggi tutto “7 Buoni motivi per cui dovreste avere una padella in ghisa”

Come prendere le misure per progettare una scala a chiocciola o a giorno

100 misure, un taglio solo: come prendere correttamente le misure per progettare scale a chiocciola e a giorno

La nostra unica sede è a Roma, ma il 90% della nostra produzione viene consegnata ed installata fuori Roma, in tutta Italia ed anche in Europa.

Tutto quello che ci serve per realizzare la scala sono delle misure precise ( e magari qualche fotografia).

Vediamo come fare.

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