Miti e realtà delle piastre in ghisa da camino

Tradizionalmente, le piastre in ghisa sono sempre state usate con l’intenzione di aumentare l’efficienza dei camini e proteggerne la parete di fondo, almeno sin dal 15mo secolo, cioè praticamente dagli inizi della tecnologia della ghisa.

Tuttavia la questione merita qualche riflessione più approfondita.

E proprio vero che…

Le piastre in ghisa aumentano l’efficienza del camino?

Una piastra in ghisa, in effetti, costituisce un eccellente “corpo nero” che assorbe il calore prodotto dalla fiamma  e lo restituisce sotto forma di calore radiante nello spettro dell’infrarosso. Tanto più spessa la piastra di ghisa, tanto più durevole e morbido l’irraggiamento.

Quel che si dimentica, però, è che la piastra in ghisa irraggia in tutte le direzioni, e che quindi metà del calore catturato alla fiamma ed irraggiato dalla piastra finirà per essere assorbito dalla parete di fondo del camino, che fronteggia la superficie posteriore – non a vista – della piastra.

Oltretutto, se la parete posteriore del camino è realizzata con mattoni refrattari di alta densità e buona qualità, quando ricoperta da uno strato di fuliggine, costituisce di per sé un eccellente corpo nero, in grado di irradiare calore con una efficienza non molto inferiore a quella di una piastra in ghisa.

L’eventuale miglioramento di efficienza nel riscaldamento dipende perciò in buona sostanza dalla qualità della costruzione del camino: se è stato realizzato con materiali di qualità da qualcuno che sapeva il fatto suo, una piastra in ghisa non migliorerà in maniera determinante la sua efficienza.

E qui veniamo al secondo punto.

Le piastre in ghisa proteggono la parete di fondo del camino?

Vero sino ad un certo punto. Proprio perché la piastra di ghisa irraggia in tutte le direzioni, la quantità di calore assorbita dalla parete di fondo del camino potrebbe essere addirittura superiore a quella che riceverebbe dalla sola azione della fiamma libera della legna.

Se il camino è stato costruito amatorialmente, utilizzando materiali scadenti come mattoni comuni e cemento portland invece di mattoni e malta refrattari – o, peggio, utilizzando come parete di fondo il muro perimetrale della casa – una piastra di ghisa non solo non lo proteggerà, ma potrà addirittura accelerarne il disfacimento, con l’aggravante di nascondere alla vista il suo deterioramento sino al punto di non poter più intervenire in maniera economica per restaurarlo.

Vediamo allora come conviene procedere.

Come montare correttamente la piastra da camino per non fare danni.

Quando si decide di installare una piastra di ghisa nel proprio camino, bisogna tenere conto di due cose:

Primo, per il motivo di cui parlavamo sopra, è importante limitare al minimo il calore irraggiato dalla piastra e assorbito dalla parete di fondo, specie se non siamo sicuri della qualità della costruzione del camino.

Secondo, le piastre di ghisa, come tutti i metalli, tendono ad espandersi col calore. Una piastra in ghisa da un metro può allungarsi anche di un centimetro quando sottoposta a calore intenso. Allargamenti di qualche millimetro sono del tutto normali. Dunque, installare la piastra di ghisa fissandola alla parete di fondo tramite dei tasselli che passino attraverso dei fori precisi nella piastra è una pessima idea, perché col tempo uno di questi tre risultati è inevitabile: o si spacca la parete di fondo, o si spacca il tassello, o si spacca la piastra di ghisa.

Il modo migliore di montare una piastra di ghisa è di tenerla scostata di almeno una paio di centimetri (meglio tre) dalla parete di fondo, ed anche, se possibile, leggermente sollevata dal piano base del camino, utilizzando dei fissaggi che le consentano di espandersi liberamente, come nella figura qui sotto.

Staffe decorative da murare per lasciare libera la piastra di muoversi
Staffe decorative da murare per lasciare libera la piastra di muoversi

Se non si vuole murare le staffe, è possibile anche usare dei tasselli ad “Elle”, ovviamente in acciaio, come quelli della Fischer nella immagine appresso:

Il tassello va montato con l'aletta rivolta verso il basso per trattenere la piastra dal cadere in avanti
Il tassello va montato con l’aletta rivolta verso il basso per trattenere la piastra dal cadere in avanti

Più alta la posizione della piastra, migliore e maggiore sarà l’irraggiamento verso l’ambiente, mentre il distacco dalla base e dal fondo consentirà la creazione di un flusso d’aria che tenderà a disperdere il calore della parte posteriore della piastra verso la canna fumaria. Vero che in questo modo si sottrae calore alla piastra, ma si tratta di calore che sarebbe stato assorbito dalla parete di fondo del camino, e reso comunque indisponibile per il riscaldamento.

Esistono anche degli appositi supporti che evitano del tutto la necessità di murare o fissare stop nelle pareti del camino:

 

Sostegno per piastre in ghisa
Sostegno per piastre in ghisa

E questo è il risultato:

Sostegno

A seconda del tipo e del posizionamento del supporto la piastra può essere inclinata in avanti, indietro o tenuta perfettamente verticale.

safetboot

E questo è tutto, per oggi.

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